Attualità

"Il 2017 anno sprecato per le costruzioni"

Lo dichiara l'Ance, l'associazione dei costruttori edili. Le priorità del prossimo governo? Burocrazia, codice degli appalti e rigenerazione urbana

Il 2017 è stato un anno di crescita mancato per il settore delle costruzioni, con uno 0,1 per cento complessivo e un meno tre per cento del comparto opere pubbliche. A dichiararlo è l'Associazione nazionale dei costrutti edili.

"In 10 anni sono stati persi 60 miliardi di investimenti in infrastrutture - si legge in una nota diffusa dall'Ance - Gravi le ripercussioni sull’economia di tutto il territorio nazionale: con il contributo dell’edilizia il Pil sarebbe potuto salire di un ulteriore 0,5 per cento all’anno, agganciando così i livelli di crescita europei.

Le priorità per rimettere in moto il settore sono quelle indicate nel Manifesto per le elezioni politiche elaborato dall’Ance con tutta la filiera delle costruzioni: contrastare l’inefficienza della Pa, rivedere a fondo il Codice appalti espingere sulla rigenerazione urbana con strumenti fiscali e normativi adeguati.

Temi sui quali l’Ance chiede impegni precisi alle forze politiche che si confronteranno alle elezioni il prossimo 4 marzo.

"Tornare a crescere è possibile - scrive ancora l'associazione - Le previsioni per il 2018 indicano un rialzo del 2,4 per cento degli investimenti totali in costruzioni. Un risultato che potrà essere raggiunto solo se saranno rimossi tutti gli ostacoli e le inefficienze che bloccano i cantieri e frenano la crescita dell’intera economia".