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Dal 2016 solo tre Asl in Toscana

Il Consiglio regionale ha approvato la riformai annunciata dal governatore Rossi nello scorso ottobre. Le vecchie aziende commissariate da luglio

Dal primo gennaio 2016 le aziende sanitarie toscane saranno ridotte da 12 a 3, una per area vasta (centro, Toscana nord ovest e Toscana sud-est) ciascuna con a capo un commissario nominato dal presidente della Regione affiancato da un comitato operativo formato dai direttori generali delle singole Asl e dal direttore dell'Estar (l'ente che si occupa dell'approvvigionamento dei materiali sanitari). 

La legge che dà il via libera alla riforma che il governatore Enrico Rossi lanciò nell'ottobre scorso, peraltro sollevando un putiferio, è stata approvata dal consiglio regionale appena quattro mesi dopo con i voti favorevoli del Pd e del gruppo Popolo toscano (gli ex Idv). Due i dissidenti all’interno dei democratici: Severino Saccardi, che si è astenuto, e Daniela Lastri della sinistra dem che non ha partecipato al voto. 

Contrarie tutte le forze di centro destra, Rifondazione comunista-comunisti italiani e il consigliere Mauro Romanelli del gruppo misto ma in area Sel.

Grazie alla riforma la Regione conta di risparmiare 100 milioni di euro in due anni riducendo i ruoli apicali e altro personale che andrà in pensione secondo i requisiti pre-fornero. "Il tutto mantenendo gli stessi livelli di qualità ed di efficienza del sistema" ha garntito l'assessore regionale alla salute Luigi Marroni.

La riforma è duramente contestata da buona parte dei dipendenti della sanità toscana: l'intersindacale medica, veterinaria e sanitaria, che riunisce dieci sigle sindacali diverse, ha acquistato alcune pagine sui giornali locali per informare l'opinione pubblica delle ragioni della contestazione. "Il riordino tanto sbandierato dalla giunta toscana - si legge nella comunicazione dell'intesindacale - nasconde in realtà la volontà di procedere ad un taglio netto del personale dipendente che si rifletterà direttamente sulla qualità dell'assistenza ai cittadini".

Ai 51mila dipendenti dei servizi sanitari l'assessore ha replicando invitando alla collaborazione. "Siamo apertissimi al confronto - ha dichiarato Marroni - E sono certo che, nei prossimi mesi, tutti si convinceranno della bontà delle nostre decisioni".