Lavoro

Il controllo a distanza fa infuriare la Cgil

Domani a Firenze e in altre piazze italiane si terrà una serie di flash mob contro la norma che permette alle aziende di monitorare pc e smartphone

"Con il Jobs act al peggio non c'è mai fine". Esordisce così la Cgil Firenze in una nota diffusa per presentare le manifestazioni organizzate dal sindacato per domani in protesta contro il controllo a distanza. 

La norma che permette ali datori di lavoro di accedere a dati e conversazioni anche sui dispositivi personali del dipendente, se li usa per lavoro, ha mandato su tutte le furie il sindacato.

"E' un attacco ai lavoratori e al lavoro - prosegue la nota della Cgil -. Il controllo a distanza ha modificato unilateralmente lo Statuto dei Lavoratori e per di più in contrasto con la Raccomandazione del Consiglio d’Europa sulla privacy".

La Cgil ha quindi deciso di ricorrere alla piazza e in particolare ad alcuni flash mob, come per altro già accaduto nei giorni immediatamente precedenti all'approvazione del Job act. A Firenze l'appuntamento è per le 11.30 in piazza della Repubblica.

A dare nuovi argomenti alla protesta del sindacato è stata anche la presa di posizione di Antonello Soro, garante per la privacy, che non ha risparmiato alcune critiche alla norma. “Un più profondo monitoraggio di impianti e strumenti - ha detto Soro - non deve tradursi in una indebita profilazione delle persone che lavorano”. Non solo.

"Nei rapporti di lavoro - ha spiegato il garante - il crescente ricorso alle tecnologie nell’organizzazione aziendale, i diffusi sistemi di geolocalizzazione e telecamere intelligenti hanno sfumato la linea, un tempo netta, tra vita privata e lavorativa".