Entrando la visione è grandiosa: il crocifisso di Cimabue,
opera simbolo dell'alluvione di Firenze che lo danneggio' gravemente, e per
molti anni conservato nel cenacolo del complesso di Santa Croce, è stato
trasferito nella sacrestia, quindi all'interno della basilica, e collocato ad
un'altezza che scongiura ogni pericolo qualora si ripetesse una catastrofe come
quella del '66.
Ma si è trattato anche di un'operazione culturale e
religiosa: come ha sottolineato l'ìarcivescono di Firenze, il cardinale Giuseppe Betori, il crocifisso è stato restituito alla
sua funzione originaria di oggetto dell'adorazione e della devozione, un
recupero di signifcato importante anche per la città e i fiorentini.
Il
trasferimento della crocifisso - iniziato alcune settimane fa - è stato
lungo e complesso: personale specializzato ha staccato la croce dai supporti,
l’ha messa in posizione orizzontale e poi l’ha trasportata fino alla
sacrestia, dove è stata sollevata e sospesa. L' Opificio delle pietre dure ha
effettuato anche un intervento di ripulitura. Nei prossimi mesi altri
capolavori lasceranno la parte museale del complesso di S.Croce per tornare
nella basilica.