Dopo quattro anni di restauro, è tornato sul'altare maggiore del Duomo di Firenze il crocifisso ligneo quattrocentesco dello scultore e architetto Benedetto da Maiano.
I risultati del restauro sono sorprendenti: l'umanità intensa e sofferente del Cristo è tornata alla luce dopo la rimozione di uno spesso strato di ridipintura a finto bronzo, probabilmente applicata nell'Ottocento da Giovanni Duprè.
Il crocifisso di Benedetto da Maiano è uno dei massimi capolavori della scultura di epoca savonaroliana. Il restauro è stato effettuato nell'Opificio delle pietre dure di Firenze sotto la guida di Laura Speranza, che dirige il settore dei restauri lignei.
''Il lavoro di rimozione del finto bronzo è stato lungo e delicato - ha spiegato Speranza - ma, via via che avanzava, la scultura recuperava i colori naturalistici, evidenziando l'anatomia perfetta che Savonarola così descriveva:''Il dolce e bon Jesu era di nobile complessione, et tenera, et delicata, et molto sensibile''.
Dopo la presentazione ai mezzi di informazione, il Cristo è stato di nuovo coperto con un telo. Sarà il cardinale Giuseppe Betori a svelarlo nuovamente durante la solenne liturgia del Venerdì Santo nel momento in cui pronuncerà per tre volte le parole ''Ecce lignum crucis''.