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Renzi ha deciso: Concordia a Genova

Il consiglio dei ministri ha approvato in via definitiva il progetto di smaltellamento del relitto nel porto ligure presentato da Costa Crociere

''E' molto importante che si tratti di un porto italiano'' ha dichiarato Il premier Matteo Renzi.

Una settimana fa, in sede di conferenza dei servizi, 17 su 19 degli enti coinvolti avevano già dato il via libera all'unico progetto di demolizione presentato da Costa, realizzato per il porto di Genova da un consorzio che fa capo alla Saipem.  Avevano votato contro solo la Regione Toscana e la Provincia di Grosseto, convinte dell'opportunità di smaltire il transatlantico nel porto di Piombino, molto più vicino all'isola del Giglio.

La decisione del governo ha tagliato la testa al toro e messo fine a mesi di discussioni e polemiche fra vari porti, italiani e stranieri, che si erano candidati ad accogliere il relitto: aggiudicarsi la Concordia significa garantire al territorio prescelto un business da 100 milioni di euro.

Secondo i programmi di Costa Crociere, il relitto potrà iniziare il suo viaggio verso la Liguria fra il 13 luglio e l'8 agosto.

La traversata durerà 5 giorni. Governo e enti di tutela della salute e dell'ambiente hanno imposto a Costa una lunga serie di prescrizioni per minimizzare il rischio di sversamenti e incidenti.

Intanto a Grosseto  continua il processo sulle cause del disastro in cui hanno perso la vita 32 persone. Oggi sono state analizzate le perizie suppletive sul malfunzionamento del generatore d'emergenza del transatlantico, provocato da un sovraccarico di energia. 

Secondo i periti il problema non ha influito sulla manovrabilità della  Concordia ma, dopo l'urto della nave contro gli scogli, ha impedito il corretto funziomanento dei verricelli di recupero e lo sganciamento delle scialuppe di salvataggio. I periti hanno sottolineato anche che, nelle fasi successive, la nave si inclino' trasversalmente in modo così marcato da superare i 20 gradi di  angolazione massima  prevista dalle norme di legge per la discesa delle scialuppe.

A chi gli ha chiesto se il regolare funzionamento del generatore avrebbe potuto salvare qualche vita umana in piu', il capo del collegio peritale Giuseppe Cavo ha dichiarato di non saperlo. ''Non so dire quale impatto puo' avere avuto una situazione del genere in termini di vite umane perdute - ha detto Cavo - Ci sono tantissime variabili che in quel momento hanno interagito''.