Arte

Il mondo che non c'era

Fino al 6 marzo al Museo Archeologico Nazionale di Firenze in mostra 230 opere d'arte dalla collezione Ligabue, studioso delle culture precolombiane

L'arte, la vita e la cultura delle civiltà precolombiane prima della scoperta dell'America, un mondo che per l'Europa non esisteva, un mondo raccontato attraverso 230 opere d’arte, tra capolavori mai visti della Collezione Ligabue e le testimonianze delle raccolte dei Medici. È la mostra “Il mondo che non c’era”, allestita al Museo Archeologico di Firenze, che espone opere delle grandi civiltà della cosiddetta Mesoamerica, i Maya gli Aztechi e gli Inca. 

Il paleontologo ed esploratore Giancarlo Ligabue, scomparso nel 2015, ha dedicato tutta la sua vita alla ricerca di queste antiche culture, facendo nella sua vita oltre 130 spedizioni, ritrovando oggetti importanti che poi sono diventati la Collezione Ligabue.

La mostra parla delle Ande, dagli Olmechi ai Maya, agli Aztechi, dalla cultura Chavin, a quelle Tiahuanaco e Moche fino agli Inca. Popoli che furono noti agli europei solo al 1492 quando Cristoforo Colombo sbarcò a San Salvador e che fino a quel momento se ne era ignorata l'esistenza. Fu il fiorentino Amerigo Vespucci a comprendere che le terre incontrate da cristoforo colombo non erano le indie ma un mondo nuovo, l'America appunto. La scoperta di queste culture stimolò anche la curiosità delle corti europee. Tra queste la corte dei Medici. Alcuni dei pezzi esposti sono gli oggetti che proprio i Medici a partire dal 500 li collezionarono. 

Oggetti che poi nei secoli hanno ispirato anche i grandi artisti contemporanei come Diego Rivera e Frida Kahlo, i surrealisti Andrè Breton, Paul Eluard e lo scultore Henry Moore.