Attualità

Il ritorno del Treno della memoria

I ragazzi del Treno della memoria rientrano a Firenze, dopo i saluti nella piazza della stazione di Plaszow. Ora gli studenti sono tutti testimoni

Immaginate di essere uno dei 50 bambini sopravvissuti dal campo di concentramento di Birkenau, ed essere lì da soli, nell'immensità, lasciati a morire dai nazisti in fuga, tra la morte e salvezza. Ora ditemi cosa provate. Con queste parole Ugo Caffaz, anima ed ideatore del Treno della memoria, chiede ai 500 studenti toscani di riflettere su quello che hanno vissuto, e dopo chiede un abbraccio liberatorio e di fratellanza. E poi il treno riparte verso Firenze, carico di un bagaglio di esperienze indelebili che i ragazzi porteranno con loro. Una materia dura ma utile, quella che hanno studiato in questi due anni di preparazione, il filo che unisce scienza e coscienza.

E i ragazzi insieme ai sopravvissuti non si fanno prendere dalla stanchezza e dalla fatica, e continuano incessantemente a fare gli incontri, a chiedere ed a ascoltare, quasi non ne abbiano mai abbastanza di quelle preziose informazioni. E i ragazzi prendono coscienza che tutto è avvenuto, e quindi può accadere di nuovo.

Poi gli studenti hanno salutato dai finestrini del treno la forza e il coraggio delle sorelle Andra e Tatiana Bucci, e il treno riparte ma il viaggio dei giovani toscani continua, non si ferma adesso, perché ora inizia il vero lavoro, quello tramandare agli altri ciò che hanno visto con i loro occhi e sentito sulla propria pelle.