L'Italia aveva già opzionato 30 milioni di dosi che adesso dovranno essere rimpiazzati con altri prodotti. Stiamo parlando del vaccino contro il Covid-19 messo a punto dall'azienda biofarmaceutica Curevac, con sede a Tubinga, in Germania.
Stando a quanto dichiarato dalla stessa azienda, il vaccino - anch'esso a base di mRna come quelli prodotti da Pfizer-Biontech e da Moderna - allo stato attuale della sperimentazione clinica ha garantto una protezione dalla malattia solo nel 47% dei casi in caso di varianti da valutare con attenzione. Quindi non raggiunge la soglia minima di efficacia richiesta dall'Organizzazione mondiale della sanità per iniziare le procedure di autorizzazione, pari al 50%. In presenza di varianti
Curevac ha comunque deciso di proseguire gli studi sul siero.
Per quanto riguarda il pre-contratto stipulato a suo tempo dalle autorità italiane con la società di Tubinga, l'acquisto vero e proprio dei 30 milioni di vaccini era comunque subordinato all'approvazione del farmaco da parte dell'Ema.