Nel mirino degli agenti della Guardia di finanza di Prato, che stanno compiendo perquisizioni in tutta Italia, un gruppo criminale italo-cinese che, grazie alla complicità di consulenti del lavoro italiani, creava documenti falsi che certificavano rapporti di lavoro inesistenti: in questo modo i cittadini cinesi potevano ottenere il rinnovo dei permessi di soggiorno.
Tutto è cominciato nel 2013 con l'indagine " False residenze " del 2013 quando fu scoperta un associazione a delinquere che, grazie all'aiuto di un pubblico ufficiale e al pagamento di tangenti, iscriveva irregolarmente cittadini cinesi nelle liste anagrafiche del comune di Prato.
Il gruppo criminale, aiutato da almeno 13 soggetti tra cui diversi imprenditori cinesi e 2 consulenti del lavoro italiano, metteva a disposizione buste paga, cud e dichiarazioni di ospitalità.
Documenti costosi: si andava dalle 100 alle 400 euro a seconda del tipo di documento richiesto.
Scoperto anche un giro di imprese inesistenti.