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In marcia nove anni dopo la strage di Viareggio

Un lungo corteo ha chiuso la giornata di commemorazione del nono anniversario dal deragliamento della cisterna di gpl che esplodendo uccise 32 persone

Foto Facebook Comune di Viareggio

Una giornata lunga, tra dolore, ricordo e voglia di continuare a lottare nove anni dopo la terribile esplosione che costò la vita a 32 persone, uccise dalla cisterna di gol che deragliò mentre transitava dalla stazione di Viareggio. Dall'interno si sprigionò un'enorme nuvola di gas che prese fuoco seminando morte e devastazione. Una distruzione che all'improvviso irruppe nelle case di via Ponchielli e via Porta Pietrasanta. 

Stasera in tanti si sono messi in marcia come ogni anno accade per ricordare le vittime e le vite devastate di chi è rimasto. Perché proprio chi è rimasto da allora ha ingaggiato una lunga lotta culminata nella condanna di 23 imputati condannati nel processo di primo grado. Tra questi anche i vertici delle Ferrovie dell'epoca e sei società. Alla Casina dei ricordi, poi i rintocchi di campana e la lettura dei nomi delle 32 vittime. 

La giornata era iniziata stamattina al cimitero della Misericordia con una messa celebrata dall'arcivescovo di Lucca Italo Castellani. Alla fine della funzione, l'abbraccio con Marco Piagentini, che nella strage perse moglie e due figli e che ora è presidente dell'associazione 'Il mondo che vorrei'.  Poi, nel pomeriggio, un convegno su giustizia, sicurezza e ambiente, con la presenza del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, del sottosegretario ai Trasporti Armando Siri, dell'ex magistrato Libero Mancuso e del magistrato Claudio Di Ruzza.

E poi i fischi dei treni, che come promesso per tutto il giorno hanno fischiato a lungo durante il passaggio da Viareggio per omaggiare le vittime.