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Trovato in un bidone un cadavere sciolto nell'acido

I resti potrebbero appartenere a Rosario Orefice, scomparso nel 2010. Il fusto era nascosto in un capannone di proprietà del fratello

Il capannone, situato in aperta campagna fra Casalguidi, frazione di Serravalle, e Santonuovo, frazione di Quarrata, è attualmente affittato a una terza persona intenzionata ad avviare un'officina di riparazione di veicoli e attrezzi agricoli. Durante alcuni lavori di ristrutturazione dell'immobile, laffittuario e un suo amico - entrambi elettricisti - hanno forato la parete dietro la quale il bidone era stato nascosto all'interno di un'intercapedine, fra le due canne fumarie di un forno. A quel punto hanno notato il fusto da cui fuoriusciva un forte odore di materia organica e hanno deciso di chiamare la polizia.
Il proprietario del capannone è Luigi Orefice, 45 anni, fratello di Rosario. Luigi Orefice è stato rinviato a giudizio proprio per l'omicidio e la soppressione del cadavere del fratello scomparso.
''Il mio cliente è molto provato e continua a proclamarsi innocente'' ha dichiarato Guido Tesi, avvocato difensore di Luigi. Il processo a suo carico davanti alla Corte d'assise di Firenze è iniziato nel dicembre 2013.
I resti sono stati rimossi e messi a disposizione dell'autorità giudiziaria.
Quando è scomparso Rosario Orefice aveva 38 anni.