Lavoro

Inail contro le liste di attesa in Toscana

L'istituto chiede risposte in tempi brevi alla Regione anche sulla convenzione per i livelli integrativi di assistenza. Un centro di ricerca al Cto

foto unifi.it

E' stato il presidente del comitato di indirizzo e vigilanza dell'Inail Francesco Rampi a spiegare le ragioni dell'istituto.

"La Regione Toscana deve scegliere i punti dove i Lia possono essere erogati - ha precisato Rampi - e trovare una giusta miscela fra pubblici e privati. La parola d'ordine è la tempestività che cozza, in taluni casi, con le liste di attesa per la diagnostica e la terapia, un elemento su cui la Regione ci deve garantire delle soluzioni". In Veneto, ha precisato Rampi, sono 67 le strutture da cui l'Inail acquista le prestazioni. 

L'istituto ha aperto una trattativa con la Regione anche per aprire al Cto di Careggi "un centro di medicina legale e di ricerca per produrre protocolli specifici, diagnostici e terapeutici che l'Inail diffonderebbe su tutto il territorio nazionale, con quote e oneri a proprio carico". 

Secondo i dati dell'Inail, nel 2013 in Toscana gli infortuni sul lavoro denunciati sono diminuiti ma per una tendenza legata all'andamento economico: la crisi ha tagliato migliaia di posti di lavoro e se le persone che lavorano diminuiscono, calano anche gli infortuni. Il problema è che, in parallelo, sono in aumento gli infortuni gravi, con lesioni all'apparato muscolo-scheletrico e danni permanenti

Il timore di perdere il lavoro ha invece ridotto il numero dei piccoli infortuni: la maggior parte di coloro che si fanno male ma possono continuare a lavorare preferisce evitare di mettersi in malattia.

Per quanto riguarda le malattie professionali, il ministero ha rilasciato un nuovo elenco ma secondo l'Inail è già inadeguato perchè non sono note le conseguenze dell'uso delle nano particelle sull'apparato respiratorio.