Sono stati 366 gli incendi che da gennaio fino alla fine di settembre hanno interessato la regione. Lucca è la provincia più colpita con 75 roghi su una superficie di 112 ettari. Il ripetersi degli eventi in questa zona è riconducibile un piromane minorenne, arrestato il 17 agosto scorso in flagranza di reato.
I dati emergono dal resoconto presentato dall'assessore regionale all'agricoltura e foreste Marco Remaschi insieme al comandante regionale del Corpo forestale Giuseppe Vadalà e il direttore regionale dei Vigili del fuoco Gregorio Agresta. Presenti anche il presidente del Coordinamento volontario toscano Mirko Scala e il rappresentante della Croce Rossa, sezione Aib, Mario Guercini.
Dal 1 gennaio al 30 settembre il numero degli incendi è aumentato del 6% rispetto a quello nel 2013 e nel 2014 ma la superficie di aree verdi bruciate appare praticamente dimezzata passando dai 502 ettari del 2014 a 265 del 2015 (-48%).
"Questo dato - ricorda l'assessore Marco Remaschi - rappresenta l'indicatore dell'efficienza di intervento di tutta la macchina antincendio". "Grazie alla tempestività di intervento dell'organizzazione AIB - ha aggiunto Remaschi - in molti casi si è potuto limitare i danni in termini di superficie bruciata a poche centinaia di metri quadrati. Dei 366 incendi registrati solo 7 hanno superficie rilevante, compresa tra 10 e 20 ettari".
Nell'attività di contrasto al delitto di incendio boschivo è stata determinante l'attività de Corpo forestale dello Stato, come sottolineato dal comandante Giuseppe Vadalà.
"Il 75% degli scenari che presentavano origine dolosa - ha dichiarato Vadalà - è stato repertato scientificamente, con ben 33 persone denunciate ed un arresto a Lucca". Anche il divieto assoluto di abbruciamento - ha aggiunto - ha portato notevoli risultati con una sostanziale riduzione degli eventi involontari"