Cronaca

Bruciate nell'inceneritore 3 tonnellate di cocaina

I carabinieri hanno scortato dal deposito fino all'inceneritore la droga dal valore di mezzo miliardo di euro. Era stata sequestrata nel 2020

Inceneriti tre tonnellate di cocaina purissima nel termovalorizzatore di Livorno. La cocaina bruciata è quella sequestrata dai carabinieri nell'operazione Marshall. L'operazione avvenne nella mattinata del 24 Febbraio 2020, quando i militari sequestrarono 3.330 chili di cocaina. Lo stupefacente, proveniente dalla Colombia, era occultata in 90 borsoni, trovati all’interno di un container imbarcato su una nave, battente bandiera delle Isole Marshall, diretta a Marsiglia.

I Carabinieri, autorizzati dalla stessa Autorità Giudiziaria ( vedi articoli correlati ), dettero vita alla cosiddetta “consegna controllata”, attraverso la sostituzione del carico di cocaina con della farina. In questo modo, l’attività dell’Arma consentì alla polizia francese di arrestare la base dell’organizzazione criminale nello scalo marittimo provenzale che, dopo aver scaricato lo stupefacente, lo avrebbe commercializzato nel mercato europeo.

Si è trattato del più ingente sequestro di droga degli ultimi 27 anni in Italia.

"Dopo aver completato tutte le analisi sull’enorme quantitativo sequestrato, che hanno confermato l’eccezionale grado di purezza, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze, il Comando Provinciale dell’Arma di Livorno ha organizzato la complessa operazione di distruzione di tutta la droga all’interno dell’inceneritore di via dell’Artigianato", hanno spiegato dal Comando.

È stato approntato un imponente dispositivo di sicurezza. Il carico, del valore di circa mezzo miliardo di euro, è transitato in orario diurno.