Scrivono le consigliere: “Apprendiamo da fonti sindacali vicine ai lavoratori dello scalo aeroportuale civile di Pisa la notizia relativa ad aiuti umanitari in transito presso il Cargo Village, e destinati all’Ucraina, contenenti - invece che vettovaglie, medicine ed altri generi di conforto - armi di vario tipo, munizioni ed esplosivi. Un carico che i lavoratori non si aspettavano di dover maneggiare e che ha spinto alcuni di loro a rifiutarsi di imbarcare i velivoli in partenza per le basi NATO in Polonia.”
“Una notizia - secondo Galletti e Noferi - che se confermata provocherebbe certamente un terremoto nell’opinione pubblica toscana, che proprio sabato scorso si è radunata a Firenze per invocare pubblicamente di fronte al pianeta la pace. Ci chiediamo quale sia il pensiero del sindaco di Firenze, Dario Nardella - si domandano - primo promotore dell’iniziativa e quello di tutti i politici illustri che in piazza Santa Croce hanno manifestato per chiedere lo stop delle bombe russe in Ucraina. Ma quello che ci interessa di più - nel caso in cui la notizia fosse verificata e nel pieno adempimento delle nostre funzioni di consigliere regionali - è capire se il Presidente della Giunta toscana Eugenio Giani ne fosse a conoscenza e che giudizio esprime al riguardo, anche alla luce del complesso scenario internazionale attuale e dei tentativi, finora falliti, di de-escalation del conflitto.”
“Non si può essere pacifisti a corrente alternata - attaccano le pentastellate - e nemmeno fingere che i 30 milioni impegnati nella scorsa legislatura per migliorare i collegamenti ferroviari con la base militare di Camp Darby, dove sono stanziate e operano truppe statunitensi, non servano anche ad operazioni simili. Opera che tra l’altro è costata l'abbattimento di migliaia di alberi in un'area di parco, poi costretta anche a modifiche paesaggistiche di rilievo”.
“Il trasporto di armi in ambito civile - concludono - può avvenire solo se una certa parte delle istituzioni ne è a conoscenza e produce le necessarie autorizzazioni. Quello che intendiamo fare è protocollare un’interrogazione urgente per chiarire tutte le domande che tale vicenda ha sollevato. Ci sono risvolti tecnici e politici che devono venire alla luce e speriamo che stavolta non ci si nasconda dietro a un dito".
Irene Galletti e Silvia Noferi, consigliere regionali del Movimento 5 Stelle in Regione Toscana.