Politica

Economia toscana in ripresa solo nel 2015

Il 2014 secondo l'Irpet sarà l'anno della stagnazione, visto che i consumi interni non ripartiranno e l'unico propulsore rimarrà l'export

Dal 2008 ad oggi le esportazioni toscane sono cresciute più di quelle tedesche e questo è l'unico motivo per cui l'economia regionale ha sofferto la crisi meno rispetto ad altre zone d'Italia.
Certo però non ne è rimasta indenne, visto che nel 2013, come ha certificato l'Irpet nel suo rapporto annuale, il Pil toscano è sceso del 1,4%. Caduta determinata in particolare dalla produzione industriale che negli anni della crisi ha perso quasi un quinto del proprio valore. A soffrire sono stati soprattutto il sistema moda e l'edilizia, mentre hanno fatto registrare performance incoraggianti sia la farmaceutica (+10% sul mercato italiano e +17,4% all'estero) sia l'oreficeria aretina  (+7,6% in italia e addirittura +19,9% all'export).
Pesanti gli effetti della crisi sul mercato del lavoro: tra il 2008 e il 2013 si son persi 150 mila posti di lavoro, record negativo nella storia della Toscana, a cui si aggiunge la drammatica situazione giovanile: sono 100 mila circa i ragazzi toscani che non studiano nè lavorano e di questi oltre 30 mila si dicono "scoraggiati".

Insomma, per il 2013 l'aggettivo scelto dall'Irpet è recessione, mentre per il 2014 sarà stagnazione. Il Pil per l'anno in corsa non si smuoverà da quota "crescita zero". Per vedere un barlume di ripresa si dovrà dunque attendere il 2015, quando il prodotto interno lordo della regione si dovrebbe stabilizzare attorno a quota +1,3%.

Una previsione di ripresa che però andrà corroborata dai fatti. L'unico dato certo per il momento è che si sono persi negli ultimi 6 anni quasi 30 miliardi di euro di investimenti esteri in Toscana.