Cronaca

Cedono le ancore, barche alla deriva nella notte

Per due volte nel giro di poche ore la guardia costiera è stata allertata per le imbarcazioni finite in mezzo al mare in balìa delle onde

La barca a vela alla deriva

Prima l'allarme da un'imbarcazione di passaggio per una barca a vela alla deriva senza segni di presenze a bordo. Poi un diportista che pensava di aver subito il furto della sua barca invece anch'essa alla deriva in balìa dei flutti. Colpa degli ancoraggi non riusciti. Le ancore avevano ceduto alla forza delle correnti e addio barche. Comportamenti irregolari che hanno portato ai due conduttori sanzioni da 500 euro.

Era sabato notte, e ci ha pensato la guardia costiera. Quasi a mezzanotte la prima segnalazione alla Sala operativa della Capitaneria di porto di Livorno. Il fatto appariva strano: un’imbarcazione in transito al largo dell’isola di Capraia avvertiva della presenza di una barca a vela alla deriva con luci fioche sottocoperta, ma da cui non provenivano segni di vita.

Acquisita la posizione, a circa un miglio e mezzo dal faro di Punta del Ferraione, il battello veloce GC B136 è partito dal porto per recarsi prontamente sul punto. I militari, intercettata l’imbarcazione, un 15 metri di bandiera francese, l'hanno affiancata per appurare la presenza di persone a bordo. Ma non c'era nessuno.

La zattera di salvataggio era al suo posto, ma una rapida ispezione in coperta ha fatto scorgere all’occhio esperto dei militari l’ancora prodiera calata e appennellata, segno evidente che l’imbarcazione era stata male ancorata nei pressi dell’isola e che, con ogni probabilità, era stata trascinata al largo dalle forti correnti dirette verso i quadranti orientali.

Le successive verifiche hanno confermato: i proprietari, due coniugi lombardi, erano a bordo di un’altra imbarcazione ormeggiata nella baia di Porto Vecchio e non si erano per nulla accorti che la propria unità era stata trascinata alla deriva.

Neanche il tempo di restituire la barca ai proprietari che un’analoga segnalazione ha raggiunto la Sala Operativa livornese. Stavolta era un diportista a segnalare che la propria imbarcazione era stata portata via a suo avviso ad opera di ignoti. Anche lui nella baia di Porto Vecchio a Capraia e lì aveva ancorato la sua imbarcazione lasciandola incustodita un paio d’ore prima per un drink su quella di amici.

Dall’Ufficio Locale marittimo, soprattutto per la dinamica descritta ed il luogo di stazionamento riferito, hanno escluso il furto. Anche in questo caso c'entrava la cattiva modalità di ancoraggio esposto poi a vento e correnti. E infatti, con l’ausilio dei sofisticati radar in dotazione, ecco intercettati due bersagli a circa due miglia, uno dei quali si rivelava essere proprio il motoscafo sparito.