"Quanto accade al personale di polizia penitenziaria in servizio all'isola di Gorgona è impossibile da tollerare perché la percezione dei colleghi è di essere trattati peggio degli autori dei peggiori reati contro la società".
Lo afferma in una nota la Fns Cisl annunciando che da oggi gli agenti si autoconsegneranno in carcere e inizieranno lo sciopero della fame. "I poliziotti penitenziari di Gorgona - dice il sindacato - hanno l'unica colpa di essere assegnati sull'unica isola-carcere del Mediterraneo. Senza servizi di alcun tipo (nessun esercizio commerciale, nessun ufficio postale, farmacia, banca, tabaccaio, alimentare) ma obbligati dall'amministrazione, adesso, a organizzarsi con un'unica corsa di collegamento in entrata la mattina (tramite motovedetta del Corpo) e un'unica uscita il pomeriggio sempre che la motovedetta non sia in avaria".
"Costretti (non esistendo sull'isola abitazioni private da acquistare e/o prendere in locazione) a dormire in ambienti dell'amministrazione penitenziaria che pretende per questo che paghino il consumo di acqua ed energia elettrica anche se è il ministero che li obbliga a stare lì".
La Fns Cisl sottolinea anche che le autorità livornesi "hanno dichiarato non potabile l'acqua che esce dai rubinetti delle cucine della mensa, per cui gli agenti devono pagarne i consumi".
Da qui la scelta di iniziare una forma di protesta estrema, conclude il sindacato, dopo "mesi di denunce cadute nel vuoto".