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Covid, parte l'indagine nazionale di siero-prevalenza

Riguarderà 150mila cittadini italiani, alcune migliaia residenti in Toscana. Saranno contattati da un call center della Croce Rossa oppure per sms

Il governo ha dato il via libera all'indagine di siero-prevalenza  sull'infezione provocata dal coronavirus Sars-Cov2.

L'indagine sarà condotta dall'Istat e dal Ministero della salute dal 18 al 31 Maggio su 150mila cittadini selezionati casualmente dall'Istat in base al sesso, all'età, alla professione e alla regione di residenza e riguarderà anche alcune migliaia di persone residenti in Toscana.

I cittadini in questione saranno contattati tramite un sms oppure con una telefonata dagli operatori di un call center della Croce Rossa che chiederanno loro di sottoporsi al test sierologico per individuare la presenza di eventuali anticorpi contro il Covid. In ogni regione sono stati individuati i laboratori di riferimento in cui fare l'esame. Le persone fragili potranno effettuare il prelievo di sangue a domicilio. Sottoporsi al test non è obbligatorio.

"L’obiettivo dell’indagine è capire quante persone hanno sviluppato gli anticorpi al coronavirus, anche in assenza di sintomi - si legge in una nota dell'Istat - Attraverso l’indagine si otterranno informazioni necessarie per stimare le dimensioni e l’estensione dell’infezione nella popolazione e descriverne la frequenza in relazione ad alcuni fattori quali il sesso, l’età, la regione di appartenenza, l’attività economica. Croce Rossa Italiana, Regioni e medici di base saranno mobilitati per assicurare la corretta procedura di gestione dei prelievi e il contatto dei cittadini chiamati a partecipare all’indagine".

"Le informazioni raccolte saranno essenziali per indirizzare politiche a livello nazionale o regionale e per modulare le misure di contenimento del contagio - prosegue la nota - I risultati dell’indagine, diffusi in forma anonima e aggregata, potranno essere utilizzati per successivi studi e per l’analisi comparata con altri Paesi europei."

"Per ottenere risultati più precisi, è fondamentale che le persone, inserite nel campione casuale, diano il loro contributo - conclude la nota - partecipare non è obbligatorio ma è un bene per se stessi e per l’intera comunità".