Per un giovane su 3, la cosiddetta Generazione Z, il sesso è solo virtuale. Insomma, bando ormai ai bollori dell'adolescenza.
Il dato emerge da una indagine della Società Italiana di Andrologia (SIA) realizzata nell'ambito della campagna di sensibilizzazione e prevenzione andrologica, che ha visto coinvolti anche l'Esercito Italiano, la Croce Rossa Italiana (CRI) ed è stata condotta dall'Università IULM di Milano su un campione di 500 giovani maschi, dai 16 ai 35 anni e i loro partner.
L'obiettivo principale della ricerca era proprio quello, attraverso un questionario, di rilevare i cambiamenti delle abitudini sessuali soprattutto in seguito alla pandemia. Un dato quello emerso che secondo gli esperti mette maggiormente a rischio la salute sessuale maschile e accresce la scarsa conoscenza delle malattie sessualmente trasmissibili come pure il calo della natalità.