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Patente digitale, ecco come averla sul cellulare

Da qualche giorno il documento “virtuale” può essere caricato sull’app IO insieme con la Tessera sanitaria e la Carta europea della disabilità

Distratti? Sbadati? Niente paura. Da qualche giorno se si è al volante ma ci siamo dimenticati il portafoglio a casa, non è non sarà più un problema. Basta avere il telefonino. Al classico "prego, favorisca i documenti" rivoltoci dagli agenti della Municipale o dalla Polizia Stradale, si può rispondere sfoderando quello che è ormai quasi una nostra estensione fisica, che abbiamo sempre a portata di mano.

Il documento può essere infatti contenuto nell’It Wallet (il portafoglio dematerializzato) sull’app IO. Per ottenerla è necessario scaricarla sul proprio smartphone e, in seguito, accedere con lo Spid o la Carta d’identità elettronica e generare la versione digitale seguendo le istruzioni fornite dalla piattaforma. L’applicazione è disponibile gratuitamente per sia per iOS (iPhone), sia per Android.

A patente digitale è stata rilasciata a scaglioni, dal 6 Novembre a 250mila cittadini scelti a campione, dal 30 Novembre a un altro milione e dal 4 Dicembre per tutti gli italiani; e presto ci raggiungeranno gli altri guidatori europei. È infatti uno strumento a cui, su raccomandazione della Commissione europea, stanno lavorando anche gli altri governi e l'obiettivo finale è quello di avere un Portafoglio europeo (Eudi Wallet).

Le carte fisiche non vanno comunque per ora in pensione, l'It Wallet (che andrà a regime nel 2025 con anche la disponibilità della Tessera sanitaria-Tessera europea di assicurazione malattia e la Carta europea della disabilità) non è obbligatorio e per ora i tre documenti digitali potranno essere utilizzati solo per interazioni offline. La patente "virtuale" potrà essere utilizzata solo in Italia per dimostrare di essere abilitato alla guida in caso di controlli delle forze dell'ordine; la Tessera sanitaria-Tessera europea di assicurazione malattia permetterà di accedere alle prestazioni fornite dal Servizio sanitario nazionale; la Carta europea della disabilità avrà i medesimi usi già previsti con la versione del documento fisico.