Lavoro

La Cgil e i numeri "falsi" sul Jobs Act

Affondo di Quiriconi: "In assenza di dati certi dei centri per l'impiego è come giocare i numeri al lotto. Per i confronti si deve aspettare"

A pubblicizzarli come primi effetti del Jobs Act fu qualche giorno addietro l'Inps che, per la sola Toscana, parlò di 7mila richieste di nuove assunzioni nei primi due mesi dall'approvazione del Jobs Act.

Numeri che, però, la Cgil Toscana contesta con forza. "In questi giorni, in virtù anche del nuovo 'ruolo politico' assunto dal presidente dell'Inps Tito Boeri - attacca Daniele Quiriconi, responsabile del mercato del lavoro per la segreteria della Cgil Toscana - si sommergono gli italiani di informazioni ridondanti sulle progressive sorti dell'occupazione grazie alle nuove misure del governo. Peccato che i Centri per l'Impiego dichiarino di non essere in grado di fornire dati reali, tanto meno disaggregati, e quindi quelli resi pubblici sono un po' come i numeri del lotto".

"Un giorno - continua - si parla di nuovi posti di lavoro pari a oltre 7.000 in Toscana (76.000 in Italia) riferendosi al periodo 1/20 febbraio, un'altra volta agli ultimi 2 mesi, un giorno si parla di aziende interessate, un giorno di cifre certe, un giorno di stime; mai si fanno confronti con l'anno precedente".

E se da un lato l'esponente del sindacato non nega che "naturalmente un effetto doping sulle assunzioni determinato dagli sgravi della legge di stabilità e dall'effetto attesa determinato dalle nuove regole del lavoro a tutele ''decrescenti'' ci sarà" allo stesso tempo è però "difficile prevedere quanto strutturale sarà il fenomeno". E poiché i decreti attuativi sono del 7 marzo, "è impossibile prevederne le dimensioni oggi e comunque, come abbiamo più volte sottolineato, la tendenza alla crescita degli avviamenti al lavoro (anche a tempo indeterminato) in Toscana è in atto da 3 trimestri anche in virtù di favorevoli condizioni esterne a partire dal cambio, che favorisce le imprese esportatrici".