La mostra, organizzata alla Galleria dell'Accademia, è dedicata alla nascita del collezionismo della produzione dei cosiddetti “Primitivi”, un tipo di collezionismo sviluppatosi in Italia tra il Settecento e l'Ottocento.
La
mostra coincide con i 50 anni dalla pubblicazione del libro di
Giovanni Previtali “La fortuna dei Primitivi” che tracciava la storia
della nascita dell'interesse dei collezionisti verso i pittori che
avevano preceduto Michelangelo, Raffaello e gli altri grandi maestri.
E questi collezionisti e il loro interesse per i Primitivi sono alla
base di questa esposizione.
Sono circa 42 i collezionisti in
mostra che dalla metà del Settecento fino al primo Ottocento hanno
raccolto opere della tarda antichità cristiana, del Medioevo e
del Primo Rinascimento. Nelle
sale sono esposte sculture, pitture, oggetti di arte suntuaria e
codici miniati appartenuti alle collezioni di Agostino Mariotti,
Stefano Borgia, Sebastiano Zucchetti, Alexis-François Artaud de
Montor, Tommaso Obizzi, Padre Francesco Raimondo Adami, Alfonso
Tacoli Canacci, Ottavio Gigli. Tutti personaggi di varia estrazione
sociale, spesso membri del clero.
Tra gli artisti in mostra il Maestro della Maddalena, Arnolfo di Cambio, Bernardo Daddi, Taddeo Gaddi, Nardo di Cione, Lippo Memmi, Ambrogio Lorenzetti, Pietro da Rimini, Beato Angelico, Attavante degli Attavanti, Andrea Mantegna, Cosmè Tura, Piermatteo d’Amelia e Giovanni Bellini.
Le opere in mostra sono divise in piccole sezioni introdotte dall'effige del collezionista al quale erano appartenute.
La mostra a cura di Angelo Tartuferi, Direttore della Galleria dell'Accademia, e Gianluca Tormen, sarà visitabile fino all'8 dicembre 2014.