Il via libera alla nuova legge elettorale toscana (approvata quindici giorni fa da una maggioranza trasversale, ndr) arrivato dal collegio di garanzia statutaria del consiglio regionale non ferma i rappresentanti delle forze politiche (sia di destra che di sinistra) che hanno votato contro il testo concordato da Pd, Forza Italia, Toscana civica riformista e Centro Democratico.
Ecco la nota inviata ai mezzi di informazione da Alberto Magnolfi (capogruppo Ncd), Monica Sgherri (capogruppo Rifondazione Comunista-Comunisti Italiani), Giovanni Donzelli (capogruppo Fratelli d’Italia), Giuseppe Del Carlo (capogruppo Udc), Mauro Romanelli, consigliere regionale del gruppo Misto in area Sel, e Gabriele Chiurli (Democrazia Diretta)
“Tutti i problemi di incostituzionalità rimangono aperti. La decisione 
del Collegio statutario ripropone il tema di garantire a questo 
organismo la piena autonomia dalla politica.Il  Collegio  di garanzia statutaria  ha deciso di non pronunciarsi 
sulle questioni  di incostituzionalità della nuova legge elettorale 
regionale, dichiarandosi  su tali profili incompetente.
Restano più che mai aperte tutte le eccezioni  da noi sollevate, che a 
questo punto  andranno portate  prima possibile alla verifica  di 
costituzionalità  da parte della Consulta.
Una volta messi da parte  questi  aspetti  di  legittimità, centrali e 
decisivi nel  ricorso, il Collegio  di  garanzia si  è limitato a 
valutazioni essenzialmente di merito, nelle quali  è risultata decisiva 
 la fortissima caratterizzazione  partitica di alcuni  componenti  di  
quell’organismo.
Era un pericolo che avevamo segnalato, sottolineando  come , per la 
credibilità dell’intera procedura, fosse quanto meno opportuna 
l’astensione  dal  giudizio  dei membri del Collegio  che si trovassero 
 in potenziale conflitto di interesse, personale  o  politico, rispetto 
alla decisione da assumere.  La nostra preoccupazione non è stata ascoltata  e, a quanto risulta, 
nella  risicata  pronuncia  a  maggioranza    che ha deciso il ricorso, 
proprio quei voti sono stati determinanti.
Mentre proseguirà in tutte le sedi  l’iniziativa volta a cancellare le 
inique norme  varate dalla maggioranza  PD- Forza Italia,  si aprirà  
inevitabilmente una riflessione   sulla necessità  di  dare al Collegio 
 di garanzia  statutaria  una  configurazione  normativa  ed  una  
composizione  che  ne  assicuri  la  piena  autonomia  dalla  politica.”
Guarda qui sotto il servizio del 16 settembre 2014 in cui i firmatari del ricorso spiegano le loro ragioni