Attualità

La mafia allunga i tentacoli sulla Toscana

La relazione della Dna evidenzia "sempre maggiori mire espansionistiche" e la crescita della tratta di esseri umani finalizzata alla prostituzione

Secondo quanto emerge dalla relazione che prende in esame il periodo che va da luglio 2013 a giugno 2014, la nostra regione "è oggetto di continue e crescenti mire espansionistiche da parte di molteplici organizzazioni criminali, alcune inquadrabili nell'ambito delle cosiddette mafie 'classiche', altre ricadenti nella sfera delle cosiddette 'nuove mafie', composte per lo più da cittadini stranieri". 

Particolare interesse, da parte delle organizzazioni criminali, viene mostrato sia per i settori dell'economia cosiddetta legale ("al fine di riciclare e far fruttare il danaro proveniente dalle attività criminali") sia per quelli più "tradizionali" della malavita come il traffico di sostanze stupefacenti e la gestione illecita nello smaltimento dei rifiuti.

Sempre maggiori, poi, sono i casi relativa alla tratta degli esseri umani, "forma moderna della schiavitù". "Le vittime - viene spiegato - sono quasi esclusivamente donne straniere di giovane età o minorenni, tutte particolarmente vulnerabili a causa della loro condizione di povertà, di mancanza di adeguata istruzione e di concrete opportunità lavorative. La principale forma di sfruttamento resta quella di tipo sessuale, anche se si registra un aumento dei casi di accattonaggio forzato ed, in misura minore, di servitù domestica. La stragrande maggioranza sia delle vittime che degli imputati è di nazionalità rumena, e sono generalmente provenienti dalla stessa città o zona della Romania".