Monitor Consiglio

La Multiutility e la regola che impedisce una maggioranza contraria a Firenze

"Chiediamo a Giani se sia a conoscenza di questa regola e come interpreti, dal punto di vista operativo, la dicitura"

M5S

Tra i documenti pubblicati sul sito di Alia Servizi Ambientali, nell'Allegato 1 alla Relazione Dossier di valutazione del progetto Multiutility, c'è una regola proposta per la Governance che ha un intento inequivocabile: ‘Gli azionisti pubblici stabiliscono una maggioranza qualificata che propone la lista con le indicazioni di Presidente e AD, l’accordo deve prevedere formule che impediscano il formarsi di una maggioranza contraria a Firenze.’ Il Movimento 5 Stelle ha presentato un'interrogazione alla Giunta Toscana per chiedere se sia a conoscenza di questa regola e come interpreti, dal punto di vista operativo, la dicitura. La prima firmataria dell'atto è Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle.

“Una regola interessante che, se attuata, dice molto sulla direzione che si vuole dare a questo colosso dei servizi locali - spiega Galletti - In questo studio si afferma chiaramente che il Consiglio di Amministrazione della Multiutility deve sempre garantire una maggioranza qualificata a favore di Firenze. Ci chiediamo se questa regola rimarrà valida anche quando i bacini di utenza esterni all'area fiorentina diventeranno maggiori in futuro".

"Con un'interrogazione rivolta al Presidente Eugenio Giani, che spesso sottolinea come i campanilismi possano esacerbare le posizioni e rendere impossibile qualsiasi opera in Toscana, chiediamo di conoscere la sua opinione sulla regola poco flessibile e troppo concentrata su Firenze - prosegue la Presidente del gruppo dei 5Stelle - Potrebbe essere d'accordo con noi sul fatto che in un contesto di gestione pubblica tutti i territori dovrebbero avere la possibilità di esprimere la propria voce con il giusto peso, senza che ciò venga ostacolato da regole poco rispettose del principio di equilibrio democratico". 

"Inoltre, sarebbe importante capire perché, secondo lo 'Studio, valutazione e verifica di fattibilità', gli scenari alternativi, inclusa l'opzione zero, ovvero la possibilità di non aderire alla Multiutility, siano stati esclusi. Speriamo che la risposta al nostro atto possa fornire maggiori chiarimenti" conclude Irene Galletti.