Attualità

La prima unità di bioinformatica oncologica

Nasce nell'ospedale Santo Stefano la prima struttura del genere della Toscana per sostenere la ricerca medica e aiutare i pazienti oncologici

L'unità di bioinformatica oncologica è un progetto finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze
e dalla Fondazione Sandro Pitigliani per la lotta contro i tumori e prevede anche tre borse di studio per la formazione in questa disciplina innovativa che, nel prossimo quinquennio, avrà un fabbisogno di circa duemila addetti.

La bioinformatica è una disciplina innovativa, finalizzata alla risoluzione di problemi in ambito medico con metodi informatici ed è attualmente in forte crescita. Proprio per colmare la carenza di personale adeguatamente formato e contribuire ad accrescere le potenzialità dell’oncologia dell’Ospedale di Prato, già eccellenza a livello nazionale, è nata questa sinergia fra soggetto pubblico e fondazioni private al fine di fornire ai malati e ai loro cari un supporto valido ed efficace nella lotta contro le neoplasie. 

Per l’attuazione del progetto è previsto un finanziamento complessivo di trecentomila euro ed è finalizzato all’acquisto di un sequenziatore in grado di tracciare le informazioni biomolecolari dei tumori, di una piattaforma di ultima generazione per lo studio del genoma di singola cellula e di un server per l’analisi e l’archiviazione dei dati.

Il progetto è stato presentato stamani, nella sede di Fondazione CR Firenze, da Gabriele Gori, direttore della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze; da Maria Giovannella Pitigliani, presidente della Fondazione ‘Sandro Pitigliani per la lotta contro i tumori’; da Angelo Di Leo, direttore di Oncologia medica dell’Ospedale Santo Stefano di Prato; da Matteo Benelli, responsabile della Unità di Bioinformatica oncologica del Santo Stefano di Prato; da Emanuele Gori, Direttore sanitario della Usl Toscana Centro.