Cronaca

La procura indaga sul mutuo della Chil Post

Il consigliere regionale di FdI Donzelli, che per primo ha evidenziato il ruolo di Fidi Toscana nella vicenda, convocato a testimoniare

La procura di Firenze ha aperto un fascicolo sulla garanzia concessa nel 2009 dalla finanziaria regionale Fidi Toscana alla Chil Post, azienda che, fino al 2010, è stata di proprietà di Tiziano Renzi, padre del premier. La garanzia riguardava un mutuo di quasi 700mila euro acceso dalla Chil con la Bcc di Pontassieve.

Il nuovo fasciolo dedicato al mutuo della Chil è al momento senza indagati e senza ipotesi di reato.

Il pm ha convocato al palazzo di giustizia, in qualità di persona informata sui fatt,i il consigliere regionale di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli che, sulla vicenda, ha presentato numerose interrogazioni in consiglio regionale e aveva annunciato di voler consegnare in questi giorni al procuratore "materiale che dimostra le irregolarità nel caso Chil-Fidi Toscana".

"L'ufficiale di pg mi ha notificato il decreto di citazione - ha spiegato Donzelli - e ha confermato che la convocazione è relativa alla vicenda Chil". 

Secondo la ricostruzione di Donzelli, "la procedura con cui la finanziaria della Regione, Fidi Toscana, concesse la garanzia all'azienda Chil venne forzata" (vedi articoli collegati qui sotto).

Nei giorni scorsi anche ha Corte dei Conti ha aperto un'indagine sulla vicenda Chil-Fidi Toscana per accertare un eventuale danno erariale mentre la giunta regionale ha chiesto a Fidi di revocare la gratuità della garanzia.

Un'altra inchiesta sulla Chil è in corso presso la procura di Genova e riguarda il fallimento della società avvenuto nel 2013, tre anni dopo il passaggio di proprietà da Tiziano Renzi a nuovi proprietari. Il pm ha chiesto il rinvio a giudizio per questi ultimi e l'archiviazione per Tiziano Renzi ma, per due volte, il gip ha disposto un supplemento di indagini.