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La Regione difende i lavoratori delle province

Approvata in Consiglio una risoluzione affinché, nel riordino delle funzioni, la Giunta si impegni a valorizzare le competenze dei dipendenti

Deve, inoltre, essere posta la massima attenzione nel garantire la continuità dei servizi, con presidi attivi sul territorio ed una semplificazione delle procedure.

E' quanto chiede una risoluzione approvata oggi dal Consiglio regionale toscano, al termine del dibattito su una comunicazione in materia dell'assessore alla presidenza Vittorio Bugli.

Il testo approvato, illustrato in aula dal capogruppo Pd Leonardo Marras, chiede inoltre che venga trovata una soluzione adeguata per i servizi legati ai centri per l'impiego e della polizia provinciale, mantenendo l'unitarietà del corpo presso le attuali Province.

La risoluzione è stata approvata a maggioranza con i voti favorevoli di Pd e Toscana a sinistra.

Nell'informativa l'assessore Vittorio Bugli ha sottolineato che la Toscana ha accettato la sfida lanciata dalla riforma Delrio che rappresenta il più pesante riordino istituzionale degli ultimi decenni.

"Il lavoro fatto ha consentito di essere la prima Regione in Italia a dotarsi di una legge di riordino - ha detto -. Entro l'anno ne daremo la definitiva attuazione".

Bugli ha ricordato che la Regione si è ripresa le funzioni sulla base dei tre criteri di sussidiarietà, adeguatezza, differenziazione e che la legge regionale di riordino dedica un'attenzione particolare all'istituzione della Città metropolitana di Firenze, la vera novità istituzionale della riforma.

Il personale associato alle funzioni regionali, ha ricordato ancora, è pari a 990 unità, di cui 20 dirigenti, il cui costo trova copertura sia per mezzo delle risorse trasferite dalla Regione alle Province per le funzioni delegate sia grazie alle entrate extra-tributarie connesse con le funzioni da riordinare.