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Dopo le alluvioni, argini dei fiumi sotto esame

La Regione ha commissionato uno studio per fotografare lo stato di salute delle sponde dei fiumi toscani. In caso di piena, una su quattro è a rischio

A condurre questa ricerca sullo stato di salute degli argini toscani è l'Urbat, l'Unione regionale delle autorità di bacino. Funziona così: lo studio simula le reazione delle sponde dei fiumi a seconda del materiale con cui sono state costruite, delle caratteristiche fisico-chimiche del terreno su cui sorgono e de il contesto geomorfologico in cui si trova l'argine. Servono dunque dati precisi di ogni singolo corso d'acque per fare in modo che il modello dia risultati precisi. Per il momento sono stati esaminati 64 km di corsi d'acqua su un totale di 450 km di fiumi presenti in toscana.

I dati dunque sono parziali, ma dalle prime analisi emerge che nel caso di eventi di piena frequenti, che si verificano in media 1 volta ogni 30 anni, il 73% degli argini hanno un rischio medio basso mentre il 26% un rischio alto.

Numeri che peggiorano in caso di eventi alluvionali rari, che si verificano 1 volta ogni 100 anni. In questo caso il primo dato scende al 65%, contro il 35%delle strutture ad alto rischio. "Avere un quadro conoscitivo chiaro e completo - ha detto l'assessore all'ambiente Annarita Bramerini nel corso di un convegno a Firenze - è il primo passo serio verso una seria difesa idrologica del nostro territorio".