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La rinascita dell'olio extravergine

Dopo un 2014 disastroso, nel 2015 la produzione dovrebbe risalire a 140-150mila quintali ed essere di ottima qualità grazie al buon clima

I primi dati raccolti da Coldiretti sulla nuova stagione dell'extravergine riportano il sorriso tra gli oliveti toscani con un aumento della produzione di olio pari al doppio se non addirittura al triplo rispetto all'anno scorso e con una qualità ottima, risultato di un andamento climatico favorevole.

Rispetto allo scorso anno, che sarà ricordato come uno dei più neri della storia dell'olivicoltura in Toscana, la produzione 2015 dovrebbe risalire da 50mila a circa 140-150mila quintali, pur rimanendo sotto la media storica (intorno a 180mila quintali). 

"La qualità delle olive è ottima grazie anche al caldo che ha limitato gli attacchi della mosca olearia - spiega Tulio Marcelli, presidente Coldiretti Toscana - La mosca era stata, assieme al maltempo, una delle cause del crollo produttivo, con molte aziende che avevano addirittura preferito non raccogliere le olive per evitare di immettere sul mercato un prodotto qualitativamente non all'altezza dei precedenti. Quest'anno invece, come per il vino, anche la stagione dell'olio è fino a qui molto positiva". 

Il settore in Toscana conta su un patrimonio di 17 milioni di piante, circa 100 mila ettari di superficie coltivata, oltre 77mila aziende, 400 frantoi.  Dei 43 extravergine italiani riconosciuti dalla Comunità Europea, 4 sono Dop (Terre di Siena, Chianti Classico, Lucca, Seggiano) e 1 Igp (Toscano Igp). L'olio Made in Tuscany è anche, insieme al vino, uno dei prodotti del nostro paniere più esportati con oltre 500 milioni di euro di valore e un incremento del 15,2 per cento nel primo semestre del 2015.