Politica

La Toscana non rinuncia alla siderurgia

Il governatore Rossi ha riferito in consiglio regionale sull'accordo di programma per il futuro di Piombino: "Entro tre anni torniamo a fare acciaio"

"Per anni le rotaie più lunghe del mondo sono state prodotte in Toscana. Qui c'è il know how e la classe operaia in grado di tornare a produrle". Con queste parole il presidente della Regione, Enrico Rossi, si è rivolto ai giornalisti dopo essere uscito dalla sala del consiglio regionale al termine della relazione con cui ha illustrato i termini e il percorso che hanno portato all'accordo di programma siglato giovedì 24 aprile.
Un accordo che rappresenta l'impegno più oneroso mai sostenuto dalla toscana per il rilancio di un'area industriale, con la Regione che dei 275 milioni di euro complessivi, ne ha messi sul piatto 142.
Soldi che serviranno per gli incentivi alla riconversione della'area a caldo della Lucchini, ma anche per le opere di sviluppo del porto di Piombino. E qui Rossi si è rivolto al Governo invitandolo a far presto per quanto riguarda l'autostrada Tirrenica.
Tutte opere collaterali al rilancio di un'area e di un settore, quello della produzione di acciaio, di cui, ha detto Rossi, la Toscana non vuole e non può fare a meno. 
Il consiglio ha sposato appieno la posizione di Rossi, invitando gli enti coinvolti a dare seguito all'accordo siglato a Roma e favorendo il coinvolgimento degli operai Lucchini nel nuovo sviluppo del porto.