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L'accusa chiede 21 anni di carcere per Fiesoli

Secondo il pm il "profeta" del Forteto avrebbe maltratto i bambini a lui affidati "come regola di vita". Chieste pene severe per altri 20 imputati

L'accusa ha il volto di Ornella Galeotti, pubblico ministero nel processo del Forteto che ieri al tribunale di Firenze ha dato vita a una lunghissima requisitoria - 8 ore - che si è conclusa con la richiesta di condanna di 21 persone, tra cui il numero uno della cooperativa agricola di Vicchio, Rodofo Fiesoli.

Secondo il pm lo scandalo del Forteto sarebbe potuto scoppiare già nel 1978 quando Gabriele Chelazzi, magistrato rigoroso, accusò e fece arrestare sia Fiesoli che il numero due della cooperativa Luigi Gofredi per atti di libidine violenta. Nel 1985 i due furono condannati ma l'opinione pubblica affossò i risultati del processo insinuando l'esistenza di "un complotto di cattolici integralisti". Il Forteto è rimasta così nell'immaginario collettivo una struttura di rieducazione all'avanguardia.

Una "falsificazione della realtà - ha detto il pm Galeotti - Al Forteto i traumi subiti dai bambini tolti alle famiglie non venivano riparai. Anzi il trauma si doveva aggravare. Con la pratica ossessiva dei chiarimenti i minori venivano costretti a ricordare perennemente le sofferenze subite. A ciò si aggiunge la denigrazione costante della famiglia di origine".

Durissima l'accusa anche nei confronti di altri operatori del Forteto, che il pm ha definito "anime belle che credevano che (Fiesoli, ndr) avesse strane facoltà". Tra cui quella di togliere la materialità dai ragazzi, abusando di loro. Per questo, secondo l'accusa, avrebbero fatto di tutto per assecondare le sue pratiche.

Da qui le richieste di condanna.