Lavoro

Landini, asse con Renzi "Basta concertazione"

Il segretario della Fiom invita invece il premier a non rompere il dialogo con le parti sociali: "Faccia piuttosto una legge sulla rappresentanza"

"In questi vent'anni in cui si è ricorso alla concertazione, i lavoratori si sono visti ridurre gli stipendi, aumentare l'età pensionabile e diminuire i diritti. Per questo nessuno si straccerà le vesti se la concertazione venisse superata". bastano poche parole a Maurizio Landini, segretario generale della Fiom, per smontare quello che a lungo è stato considerato un totem per le sigle sindacali. Landini sfrutta l'occasione dell'assemblea dei metalmeccanici della provincia di Firenze, per mandare un messaggio al premier Renzi: si cancelli pure la concertazione, ma non si rinunci al dialogo con le parti sociali. "L'accordo con Electrolux è stato frutto di 150 ore di sciopero dei lavoratori, di un provvedimento del governo e dell'intesa con i sindacati. Segno che la contrattazione funziona".
Una posizione che avvicina Renzi e Landini, che però non lesina critiche al Governo a proposito del ddl lavoro che, dice Landini "Aumenta la precarietà e i paesi in cui in questi anni è cresciuta la precarietà sono quelli che faticano di più a uscire dalla crisi".
Servono piuttosto, secondo Landini, investimenti pubblici, in particolare sulla siderurgia.
"Il governo intervenga direttamente nella gestione delle imprese, anche per una fase transitoria, al fine di favorire nuovi assetti societari”, ha detto il segretario della Fiom riferendosi in particolare alla situazione della Lucchini di Piombino.