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L'arte ferita dal terremoto trova pace a Siena

Le opere salvate dopo i crolli seguiti alle violente scosse a Norcia raccolte nella mostra 'La Bellezza ferita' nella cripta del duomo

Un tesoro che dopo la tragedia ha trovato pace in Toscana, nella cripta del duomo di Siena. Tutto salvato dai vigili del fuoco, dalla protezione civile, dai carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale e dalla soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell'Umbria, insieme con l’Ufficio Beni Culturali dell’Archidiocesi di Spoleto-Norcia. 

La Basilica di San Benedetto, la Concattedrale di Santa Maria Argentea e tutte le chiese della città e dei dintorni di Norcia sono distrutte, ma le opere che erano custodite all'interno, seppur ferite, sono state portate via e messe al sicuro. Appartengono tutte all'arcidiocesi e ora saranno ospitate da Siena e protette nelle sue viscere, cioè nella cosiddetta “Cripta” sotto il Duomo, dedicato alla Vergine Maria e nel percorso del Santa Maria della Scala

L’allestimento comprende un itinerario attraverso i capolavori prima custoditi all’interno di basiliche, santuari e pievi del territorio. Una serie di video, concessi dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, e materiali fotografici di fotoreporter locali permetteranno inoltre la visione delle fasi di recupero delle opere dopo il terremoto.

Un legame speciale quello tra Siena e Norcia. Anche Siena, infatti, è stata colpita da una serie di terremoti tra il 1466 ed il 1467, ma il legame è soprattutto da forti motivazioni spirituali: Norcia è la città natale di San Benedetto, fondatore dell’ordine dei benedettini, e Siena ha dato i natali a San Bernardo Tolomei, fondatore della congregazione benedettina di Santa Maria di Monte Oliveto.