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Lavoratori fragili nelle scuole? Per l'esonero l'età non basta

Il ministero della salute ha diffuso la circolare attesa dai sindacati dei docenti: "Il lavoratore fragile deve avere anche patologie"

Nei giorni scorsi ha tenuto banco la questione degli insegnanti e del personale Ata delle scuole con più di 55 anni che potrebbero chiedere l'esonero dal servizio in quanto 'lavoratori fragili' in virtù dell'età non più giovane. Problema da non poco che aveva portato la Cisl a quantificare in almeno 50mila i docenti che, ottenendo l'esonero, potevano mandare in tilt il sistema scolastico.

Oggi i ministeri della salute, del lavoro e delle politiche sociali hanno diffuso una circolare chiarificatrice: "Il solo parametro dell'età non costituisce un elemento sufficiente per definire uno stato di fragilità" e la £maggiore fragilità nelle fasce più elevate della popolazione va intesa congiuntamente alla presenza di comorbilità (presenza di più patologie) che può aumentare una condizione di maggiore rischio".

"Il rischio di contagio da SarsCov2 non è significativamente differente nelle varie fasce di età lavorativa" si legge ancora nella circolare, mentre i dati dimostrano che può aumentare in presenza di una o più patologie.  Il concetto di fragilità va quindi individuato nello stato di salute del lavoratore rispetto a eventuali patologie pre-esistenti che potrebbero determinare, in caso di infezione da Covid, un esito più grave o infausto della malattia.

"Non è dunque rilevabile alcun automatismo fra le caratteristiche anagrafiche e di salute del lavoratore e l'eventuale condizione di fragilità" ribadisce la circolare ministeriale.