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Export, le aziende toscane lo fanno meglio

Nel 2020, anno dei lockdown Covid, le esportazioni hanno subito meno contraccolpi che in altre regioni, soprattutto moda, life sciences e farmaceutico

Alcuni comparti produttivi della Toscana stanno sostenendo meglio di quelli di altre regioni le drammatiche conseguenze della pandemia di Covid. Lo evide zia un'analisi condotta da EY e Luiss Business School. In particolare:

Le esportazioni hanno registrato nel 2020 una prestazione a livello internazionale meno negativa rispetto alla media nazionale, con una diminuzione del 6,2% rispetto al 2019, meno negativa rispetto a quel che è avvenuto in Piemonte (-12,7%), in Lombardia (-10,6%), in Emilia-Romagna e nel Veneto (-8,2% per entrambe).

Tra i settori più attrattivi c'è quello della moda: anche grazie alla forte connotazione “Made in Italy”, la capacità esportativa della Toscana in questo settore risulta elevata (25%) a fronte dell’Umbria (18%), Marche (15%) ed Emilia-Romagna (10%). Ma ci sono anche punti di debolezza, come la ridotta dimensione produttiva e il ritardo nell’innovazione: solo lo 0,19% delle aziende del comparto ha più di 250 dipendenti.

Molti forti il settore farmaceutico e quello delle life sciences, le scienze della vita: quello toscano rappresenta il terzo polo nazionale dopo i poli produttivi della Lombardia e del Lazio. Nel 2020 le esportazioni di prodotti farmaceutici hanno subito un aumento del 33,2%, contro il calo del 14% della regione Lazio e del 20% della Puglia e l'aumento assai più contenuto della Lombardia, +7,6%.