Il giudizio di fondo è positivo. Ma perché la riforma possa dirsi pienamente soddisfacente serve che nel dibattito in Parlamento il testo che prevede la cancellazione del Senato e la sua trasformazione in Camera delle autonomie abbia ulteriori modifiche e correzioni.
E' quanto sostenuto dai partecipanti al convegno in consiglio regionale organizzato dall'associazione ex parlamentari della repubblica e a cui hanno preso parte, tra gli altri, il presidente emerito della Corte Costituzionale Ugo De Siervo, il presidente del consiglio regionale toscano Alberto Monaci e l'assessore regionale alla presidenza Vittorio Bugli.
Per De Siervo, in particolar modo, il nuovo Senato "così come è stato disegnato praticamente sarà privo di poteri e come tale rischia di non avere gran senso", mentre per Monaci "non è opportuno né utile a nessuno, a meno di non perseguire un nuovo 'cesarismo' fuori dalla storia, indebolire ruolo e funzioni delle assemblee elettive, regionali in particolare". "In nome della semplificazione e della riduzione dei costi - ha aggiunto - credo si siano compiuti già abbastanza 'delitti' alla democrazia rappresentativa. Come cittadini votavamo per le circoscrizioni, le Province, il Senato. Non lo faremo più".