Attualità

Legge sulla casa, via libera del Consiglio

Approvate a maggioranza le nuove norme per l’assegnazione, la gestione e la determinazione del canone di locazione degli alloggi di edilizia pubblica

La nuova disciplina va così a modificare la legge 96 del 1996 e, tra le novità principali, ci sono l'obbligo di radicamento territoriale da almeno 5 anni, l’assenza di titolarità del diritto di proprietà, usufrutto, uso e abitazione su beni immobili ad uso abitativo e mobili (auto di lusso, autocaravan, imbarcazioni) oltre al vincolo di non aver preso parte a occupazioni abusive nei 5 anni precedenti la presentazione della domanda.

Obiettivi dichiarati dell'assessore Stefania Saccardi, che ha presentato in giunta la nuova legge, e del presidente della commissione Mobilità ed infrastrutture Fabrizio Mattei (Pd) che ha presentato in aula il testo, sono ridurre il disagio abitativo di chi non è in grado di accedere alla locazione di alloggi nel libero mercato, garantire che l’edilizia residenziale pubblica sociale rispetti i principi di economicità ed equità, favorire processi di razionalizzazione promuovendo la qualificazione del patrimonio pubblico e introdurre requisiti di accesso più rigorosi prevenendo possibili abusi e speculazioni come subentri o morosità.

Quanto ai criteri di selezione dei beneficiari, da un lato si sono rafforzate le situazioni che danno diritto a punteggi aggiuntivi (come la presenza nel nucleo familiare di anziani o disabili), dall’altro si sono ridimensionate le condizioni per situazioni contingenti come gli sfratti. Più spazio anche al concetto di storicità di presenza con punteggi aggiuntivi per chi risiede nell’ambito territoriale da oltre 10 anni o per chi è in graduatoria da almeno 4. L'introduzione del reddito Isee come parametro per definire le graduatorie, invece, è stata posticipata da 6 a 12 mesi.

Tra le novità, infine, anche l’introduzione della possibilità di assegnazione degli alloggi non ristrutturati, consentendo agli assegnatari di effettuare i lavori relativi mentre il canone minimo di locazione viene aumentato da 12,40 euro a 40 euro mensili, per coprire almeno le spese di gestione amministrativa.

Respinte, invece, altre quattro proposte di legge di iniziativa consiliare, in particolare quella illustrata da Giovanni Donzelli (FdI) che riservava una percentuale dell’80% degli alloggi ai cittadini italiani, e quella illustrata dal consigliere Jacopo Ferri (Forza Italia), che proponeva di ridurre il numero dei Lode e delle agenzie per la casa ed introduceva le graduatorie aperte.