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Legge urbanistica, non solo vincoli

La nuova norma per il governo del territorio semplifica le procedure per il recupero del patrimonio edilizio esistente e promuove il riuso

La parola d'ordine della nuova legge urbanistica approvata mercoledì sera dal consiglio regionale della Toscana è equilibrio. Equilibrio tra l'esigenza di ridurre il consumo di suolo e quella delle imprese edili di continuare a lavorare.
"Abbiamo preso un vestito e lo abbiamo cucito su misura della realtà Toscana", ha detto il presidente della commissione Ambiente in consiglio, Gianfranco Venturi

Nel corposo testo della legge, 226 articoli, una parte importante è dedicata alla razionalizzazione del patrimonio edilizio esistente, in particolare quello che sorge sulle aree degradate. In questo caso, infatti la legge prevede la possibilità di aumentare i volumi di fabbricati o edifici ad uso industriale o artigianale, purchè si tratta di interventi che garantiscano l'efficienza energetica dello stabile. 
Non solo. La nuova norma promuove gli interventi di riorganizzazione del patrimonio edilizio esistente, la riqualificazione delle aree degradate la riorganizzazione funzionale delle aree dismesse.
Effettuare interventi di questo tipo sarà più semplice sia per i privati che per gli imprenditori, visto che l'inter burocratico è stato snellito dalla nuova norma.

Quello che non si potrà fare, invece, è costruire al i fuori del tessuto urbanizzato e a vigilare sul rispetto di questo vincolo sarà la conferenza paritetica, composta dall'assessore regionale all'Urbanistica, dal presidente della commissione Ambiente del consiglio regionale, da un esponente del'opposizione e poi da 3 membri eletti dall'Upi e 3 eletti dall'Anci. Una commissione che avrà potere di veto nei confronti dei provvedimenti presi dai singoli comuni in materia di urbanistica.