Le cifre le ha fornite Antonio Fallico, presidente di Banca Intesa Russia, nel corso di un seminario organizzato a Firenze dall'associazione Conoscere Eurasia.
Fallico ha citato dati Istat: nel 2014 il valore delle esportazioni di prodotti manifatturieri, agricoli e meccanici dalla Toscana alla Russia ha toccato quota 526 milioni di euro. Peccato che solo 365 giorni prima il valore ammontava a 617 milioni.
Una contrazione del 14,8%, maggiore rispetto al dato nazionale fermo a un -11,6%, che si spiega con un crollo del valore dell'export per quanto riguarda i prodotti della terra (-50%), ammortizzato in parte da una caduta del 15% per quanto riguarda il manifatturiero, con il tessile e l'abbigliamento che hanno fatto registrare un -13%.
Il crollo è stato meno drammatico a Firenze, dove il valore delle esportazioni ha toccato quota 300 milioni di euro, 102 milioni grazie al tessile e 90 milioni dalla vendita dei macchinari. In ogni caso anche qui il calo è stato del 8,9% su base annua.
Eppure la bilancia commerciale è rimasta in attivo: 1,1 miliardi di euro di scambi, il 37% in più rispetto al 2013. Merito delle importazioni da Mosca, cresciute del 260% in un anno, in particolare per quanto riguarda i minerali, i metalli e la manifattura.