Arte

L'India contemporanea vista dalla videoarte

L'evento “River to River – OFF” fa parte del Florence Indian Film Festival ed è in collaborazione con il Museo Marino Marini e la Galleria Continua

L’India di oggi raccontata da quattro famosi artisti contemporanei attraverso la video arte, Anish Kapoor, Nikhil Chopra, Shilpa Gupta e Subodh Gupta: è “River to River – OFF”, evento collaterale del 14° River to River Florence Indian Film Festival, festival italiano dedicato alla cinematografia indiana.

Da martedi 9 dicembre, fino a venerdì 12 dicembre, presso il Museo Marino Marini di Firenze, verranno proiettate una selezione di opere video che rifletteranno su temi universali quali la religione, l’identità, il senso di appartenenza, fino alla vita privata. 

Anish Kapoor (Bombay, 1954) è uno dei più grandi artisti viventi. Scultore e architetto nato da padre indiano e da madre ebrea irachena, sarà al festival con Wounds and Absent Objects (2003), l'unico video realizzato da Kapoor durante la sua lunga carriera. L'opera è un omaggio a uno degli eroi dell’artista, Barnett Newman (1905-70), membro dell’espressionismo astratto americano. Nell’opera si osserva un'unica immagine monocromatica, simile a un dipinto di Newman, i cui toni chiari virano gradualmente verso colori più scuri.

Nikhil Chopra (Calcutta, 1974) vive e lavora a Mumbai. Noto per lo straordinario lavoro nelle arti dello spettacolo, opera ai confini tra teatro, performance, live art, pittura, fotografia e scultura, sfidando lo spettatore a confrontarsi con i problemi passati e presenti del colonialismo, dell’esotismo e dell'eccesso. Di lui, sarà in proiezione Man Eats Rock (2011). Creato con l’artista Munir Kabani, è un video ambientato in tre mondi diversi, che mette a confronto un personaggio primitivo in una grotta, una donna che danza sulle note del dhrupad, canto tradizionale indostano, e un gruppo di persone in costume, ripreso durante un pic nic. L’opera è ‘una riflessione sul primitivo in una commedia di costume’.

Shilpa Gupta (Mumbai, 1976) è una delle artiste contemporanee più quotate, che utilizza il suono, il video, la fotografia e la performance per catturare e esplorare temi come il desiderio, la religione e questioni delicate quali militarismo e identità. Sarà al festival con Untitled (Thread) (2012), sul tema dei confini, in cui un filo simboleggia i chilometri o le miglia di un confine che sono state recintate. La vulnerabilità del filo riflette la tenue natura dei confini, che richiedono costante ripristino e sorveglianza.

Subodh Gupta (New Delhi, 1964) è un artista che impiega molte delle tecniche originali del concettualista francese Marcel Duchamp, elevando il ready-made a oggetto d'arte. Il suo lavoro è caratterizzato dalla presenza di materiali modesti di uso domestico come i mestoli, le pentole e tutta una serie di oggetti in acciao inox che, grazie alla loro lucentezza, diventano preziosi. In Still life juggler (2008)Gupta darà vita e voce a questi oggetti, che pioveranno dall’alto su una tavola colorata.