Lavoro

Mobilità in deroga, l'Inps blocca 30 milioni

La denuncia di Cgil Toscana: "Si tratta di dare 500 euro al mese a chi non sa di come sopravvivere dopo aver perso un lavoro onesto”

L'Inps non sta erogando i 30 milioni di euro destinati ai lavoratori di Livorno e Piombino che hanno esaurito gli ammortizzatori sociali. Si tratta del residuo degli ammortizzatori in deroga per il triennio 2014-2016 che la Regione ha concordato con il Governo di utilizzare per gli interventi di sostegno al reddito (500 euro al mese per lavoratore) e per la realizzazione di percorsi formativi di reinserimento nel mondo del lavoro. Tuttavia, fino ad oggi, nessuno ha visto un euro.

"Stiamo aspettando da mesi - ha scritto in una nota il Pd Toscana - chediamo al Ministero del Lavoro di fare in fretta tutti i passaggi con Inps e l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro per sbloccare una volta per tutte questa situazione”. 

"Ritenziamo intollerabile che, a distanza di quattro mesi dalla definizione da parte della Regione dello strumento di sostegno al reddito, il Governo e l’Inps non abbiano ancora definito le somme da destinare a tale incentivo - ha dichiarato Mirko Lami a nome della Cgil Toscana - Si tratta di dare 500 euro al mese a oltre 800 persone che non sanno come sopravvivere dopo aver perso un lavoro onesto. Invece dal Governo e dall'Inps arrivano solo segnali ottimistici di una ripresa del lavoro, soprattutto attraverso i contratti a termine e per le donne, come se all'improvviso vivessimo nel paese del Bengodi… Non ci vogliono davvero alti studi per capire che questa ripresa di lavoro e il conseguente calo della disoccupazione sono dovuti solo al periodo stagionale. La verità la vedremo a fine settembre, quando la stagione delle vacanze finisce e i contratti a tempo determinato scadranno".

"Nei giorni scorsi la Cgil Toscana ha partecipato ad un incontro con la Regione Toscana sul tema degli ammortizzatori sociali derivanti della la normativa sul tattamento di mobilità in deroga per i lavoratori che operino in un'area di crisi industriale complessa - conclude Lami - Lì abbiamo fatto notare gli aspetti che penalizzavano e tutt'ora penalizzano i lavoratori. Abbiamo quindi richiesto di sottoscrivere un accordo sindacale in sede regionale per definire i criteri di applicazione della scelta dei lavoratori da inserire nell’elenco da trasmettere al Ministero del lavoro, in modo da dare coerenza con le politiche di sostegno al reddito che la Regione e i sindacati hanno fatto in questi anni".