Lavoro

L'Inps non paga 600 artigiani, ci pensa Ebret

L'Ente bilaterale toscano ha investito 350 mila euro per coprire quasi 20 mila ore di sospensioni rimaste inevase dal 2013. Resta l'allarme sul 2014

Fondato nel 1991, l'Ebret è l'Ente Bilaterale dell'Artigianato Toscano, che tra i suoi soci annovera le associazioni di categoria (Cna, Confartigianato e Casartigiani) e i sindacati confederali (Cgil, Cisl e Uil) e si occupa di erogare prestazioni a favore dei suoi iscritti (65.773 artigiani e 16.082 imprese).

Quest'anno ha deciso di fare le veci dell'Inps, che l'11 giugno di quest'anno ha annunciato l'esaurimento dei fondi per pagare le sospensioni dell'ultima parte del 2013. Si tratta di 676 richieste, effettuate da 602 lavoratori per un totale di circa 20 mila ore.

L'investimento di Ebret si aggira attorno ai 350 mila euro, ma serve appunto ad ammortizzare solo le richieste pervenute all'Inps tra il 1° novembre e il 31 dicembre.

Richieste pervenute per la maggior parte dagli artigiani fiorentini (514) e pisani (84) mentre nessuna richiesta è arrivata da Prato e Arezzo. Qui infatti gli artigiani la cui azienda è entrata in crisi hanno preferito servirsi della cassa integrazione in deroga, invece che delle sospensioni Inps/Ebret.

Il problema però ora si sposta sul 2014, quando le ore di cassa integrazione si moltiplicheranno, visto che i fondi stanziati per la Cig in deroga saranno sufficienti a coprire solo le richieste arrivate fino ad agosto. 

Ebret non potrà questa volta replicare il suo intervento a meno che il governo non raddoppi i fondi dedicati proprio alle sospensioni, che al momento ammontano a 20 milioni di euro l'anno su scala nazionale.