Sono stati i funzionari dell’agenzia delle dogane e dei monopoli di Livorno nel corso di una verifica su una partita di merce a scivare 700 capi di abbigliamento da donna in lino dichiarati di origine e provenienza tunisina che avevano invece cucita un’etichetta con la scritta Made in Italy.
Attraverso ulteriori accertamenti nelle banche dati è venuto poi fuori che la società importatrice non aveva precedenti operazioni a Livorno e che neanche il lino, ossia la materia prima inviata in Tunisia per la lavorazione sotto forma di tessuto tagliato, era di origine italiana.
L'intera partita di merce è finita sotto sequestro mentre il legale rappresentante della società, con sede a Prato, è stato accusato di frode in commercio.