Cronaca

I portuali che sbarcavano quintali di cocaina

Un quintale di cocaina arrivato al porto di Livorno ha scoperchiato un traffico internazionale di droga. Tra gli arrestati anche alcuni portuali

Centotrentaquattro chili di cocaina purissima sbarcati al porto di Livorno da una nave container hanno scoperchiato un traffico internazionale di droga dalla Colombia alla Toscana, droga che veniva contrattata da cosche della ndrangheta. Cinque ordinanze di custodia in carcere, altrettante ai domiciliari e due misure interdittive nell'operazione ''Akuarius 2'' condotta dalla Guardia di finanza di Pisa, dai carabinieri di Livorno e coordinata dalla Dda di Firenze. 

Le indagini, presentate dal procuratore capo di Firenze Giuseppe Creazzo, sono partite da un arresto collegato all'omicidio del pratese Giuseppe Raucci, il 48enne trovato morto due anni fa nella sua auto a Ginestra Fiorentina, ucciso per un regolamento di conti. Dall'indagine è emerso che un gruppo di dipendenti del porto di Livorno, dieci legati alle attività mercantili e due guardie giurate, riuscivano a garantire lo sbarco e il prelevamento della cocaina dai container.

I dipendenti del porto venivano pagati da questo referente locale collegato ai malviventi calabresi al quale davano 20mila euro al mese per gestire l'uscita della cocaina dal porto labronico. Un lavoro laborioso che consisteva anche nello scambio di ''pizzini', che avveniva nel cimitero, coi numeri dei container da aprire, mentre i vigilantes provvedevano a fare introdurre nel porto le auto su cui veniva trasportata la droga.