Attualità

Iran e venti di guerra, gli occhi su Camp Darby

La base americana in Toscana al centro della mobilitazione di Anpi, Arci e Cgil dopo l'attacco USA che ha ucciso il generale Soleimani

I venti di guerra che soffiano sul Medio Oriente e inquietano il mondo smuovono l'aria anche in Toscana. A far sentire la propria voce dopo l'attacco statunitense che ha ucciso il generale Qassem Soleimani, uomo chiave negli attuali equilibri mediorientali, sono stati in un documento unitario congiunto Anpi, Arci, Cgil di Livorno. Le tre sigle hanno chiamato "istituzioni, cittadini/e, lavoratori/trici a una grande mobilitazione". 

"La guerra serve a distruggere capitale in eccesso per rilanciare nuovi cicli di crescita", scrivono e "il ruolo di Camp Darby, il più grande deposito di mezzi militari e armamenti al di fuori degli Stati Uniti, appare grave anche in questo scenario". La base statunitense si trova tra Pisa e Livorno e "con Trump - si legge ancora nel documento - è ancor più evidente la gravità di aver ceduto la sovranità di un pezzo di territorio italiano, le cui attività sono classificate come segreto militare, impedendo anche la diffusione dei piani di sicurezza per le popolazioni residenti nelle vicinanze. Livorno non può restare muta mentre avvengono atti di una gravità intollerabile". 

Sul "ruolo nevralgico di Camp Darby" ha preso posizione anche il sindacato generale di base di Pisa.