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Dal carcere al mondo del lavoro, i detenuti diventano contadini

La Toscana punta sul reinserimento e la rieducazione sociale facilitando l'accesso all'ambito occupazionale. Le esperienze di Pianosa e Gorgona

Oltre 800 ore per l’orientamento e la profilazione di 145 detenuti, a cui si aggiungono 390 ore di formazione obbligatoria per 220 detenuti che hanno portato al rilascio di patenti per la guida di trattori e patentini Haccp e fitosanitari. Un laboratorio, in via di attivazione, sull’isola di Pianosa per la trasformazione di prodotti agricoli e la produzione di conserve, sottoli, oli essenziali.

Ecco alcuni dei risultati raggiunti in 4 anni di attività attraverso Milia, progetto sperimentale della Regione Toscana finanziato dal Ministero della giustizia attraverso il Pon Inclusione 2014-2020, per l’inserimento socio lavorativo di detenuti in esecuzione pena a Gorgona e Pianosa, che ha coinvolto anche persone ristrette nelle carceri di Livorno e Porto Azzurro.

Gli esiti sono stati presentati in un convegno a Livorno e l'assessore Alessandra Nardini ha detto "potersi formare e poter lavorare mentre si sconta la pena in carcere – ha osservato Nardini - riduce notevolmente il rischio di recidiva perché favorisce poi il corretto inserimento o reinserimento lavorativo successivo. Questo è un tema su cui c'è ancora tanto da fare e la situazione carceraria è un problema molto importante a livello nazionale, ma come Regione ci impegniamo a fare la nostra parte, per sostenere il ruolo rieducativo che il carcere dovrebbe avere costruendo anche un percorso di reinserimento. Il progetto Milia è concluso, ma non lo è di certo il nostro impegno per lavorare all'inclusione sociale e lavorativa di chi sta scontando una pena - ha aggiunto l’assessora ricordando - gli oltre 3 milioni di euro del Fondo Sociale Europeo 2021-2027 che abbiamo investito per finanziare percorsi di formazione rivolti a detenute e detenuti, anche minori, nei penitenziari toscani”.

Agricoltura e agrolimentare sono i settori su cui Milia ha maggiormente sviluppato le attività di formazione. Le persone coinvolte hanno partecipato a due o più corsi, ricevendo anche un’indennità oraria per la frequenza, e nel 97% dei casi hanno conseguito le diverse idoneità previste. Milia ha consentito anche di lavorare alla creazione di un rete informale tra istituzioni, servizi, terzo settore per aumentare le occasioni di formazione e facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro.