Cronaca

Il falso massaggiatore che spopolava sui social

Era privo dell'abilitazione l'uomo denunciato dalla Guardia di Finanza per esercizio abusivo della professione. Centinaia di clienti beffati

A tradirlo è stato il successo della sua attività. Il continuo via vai di persone nell’appartamento al primo piano di un palazzo residenziale di Livorno, i volantini e la massiccia pubblicizzazione sui social network hanno finito per insospettire la Guardia di Finanza. E dopo alcuni mesi di indagini la maschera è caduta per l'uomo che esercitava abusivamente la professione di massaggiatore terapeutico senza aver mai conseguito una specifica abilitazione.

L'individuo aveva addirittura creato un sito web e un canale youtube per  promuovere la sua attività, con foto, video e descrizioni dettagliate sui benefici di un nuovo metodo di cura da lui inventato per eliminare i dolori articolari. 

Attivo da diversi anni sul territorio toscano, il soggetto era già balzato agli onori della cronaca qualche anno fa, quando fu denunciato e condannato del Tribunale di Livorno per lo stesso reato. Tuttavia aveva continuato ad esercitare arti ausiliarie delle professioni mediche, per cui è richiesta una speciale abilitazione di cui non era in possesso.

Le Fiamme Gialle, dopo numerosi appostamenti e approfondimenti, si sono presentati alla porta dello studio che ospitava il falso massaggiatore. Sono stati così trovati documenti attestanti la pratica di tecniche di massaggio aventi finalità terapeutiche, volte a dar sollievo a patologie quali cefalee, lombo-sciatalgie ed epicondiliti. 

Sequestrata anche l’agenda degli appuntamenti e il set da lavoro del falso massaggiatore, consistente in pedali e strumenti di legno, cinghie per trazioni, fasce per contratture cervicali, unguenti e creme per massaggi. 

L'uomo denunciato incassava anche 150 euro per la prima seduta, 120 per la seconda e 100 per quelle successive, secondo un vero e proprio programma di riabilitazione.

I finanzieri hanno accertato che l'uomo si avvaleva di due lavoratori privi del regolare contratto di assunzione. 

Parallelamente alle indagini, quindi, sono state elevate sanzioni amministrative per circa 12.000 euro.